Lesioni delle pulegge negli scalatori: trattamento riabilitativo

Il grande aumento del numero di partecipanti e del livello di competizione nell’arrampicata sportiva ha portato a un incremento delle lesioni della mano tipiche di questo sport, prime tra tutte quelle che riguardano le pulegge (legamenti); in particolar modo alcune tecniche di scalata espongono il sistema delle pulegge a carichi estremamente elevati. Alterazioni di questo sistema producono una diminuzione della forza e una riduzione del ROM fino ad arrivare alla rottura singola o multipla delle pulegge.

Ecco alcuni sintomi tipici di lesione della puleggia:

  • Suono di schiocco con dolore
  • Gonfiore dalla falange alla base del dito
  • Ematoma
  • Dolore al movimento attivo
  • Limitazione della motilità
  • Possibile sporgenza del tendine che forma la tipica “corda d’arco

Il trattamento delle lesioni delle pulegge delle mani dovrebbe essere affidato a specialisti come il chirurgo della mano, il fisiatra e il fisioterapista esperto in ergonomia e terapia occupazionale

Per quanto riguarda il programma riabilitativo, la maggior parte degli studi effettuati segue il protocollo proposto da V.R. Schoffl che prevede un trattamento di tipo conservativo nel caso di lesioni parziali o complete di A2 o A3 e chirurgico in caso di rotture multiple di A2/A3, A2/A3/A4 o singole di A2 o A3 associate a lesioni dei muscoli lombricali o dei legamenti collaterali.

Per le lesioni di primo grado viene eseguita una riabilitazione funzionale di due-quattro settimane e una ripresa graduale dell’attività sportiva con H-tape per almeno tre mesi.

Per le lesioni di secondo grado, a una fase iniziale di immobilizzazione con un tutore palmare di dieci giorni, segue una riabilitazione funzionale di due-quattro settimane con AROM contro graduale resistenza e H-tape per tre mesi; la ripresa della scalata avviene a un mese dalla lesione.

Le lesioni di terzo grado sono trattate come quelle di secondo, con la differenza che al posto dell’H-tape viene utilizzato un PPS per sei otto settimane e la ripresa graduale dell’attività sportiva avviene intorno all’ottava settimana. Il bendaggio H-tape è poi utilizzato per almeno sei mesi durante la scalata. 

Nelle lesioni di quarto grado il trattamento post operatorio prevede due settimane di immobilizzazione con tutore palmare e cauta mobilizzazione passiva seguita da AROM inizialmente senza resistenza e a seguire con introduzione di resistenza graduale. Anche in questo caso è poi utilizzato un PPS per circa quattro mesi, sostituito da H-tape dal quarto o quinto mese fino a un anno durante l’attività sportiva.

Il periodo di riabilitazione può essere diviso in tre fasi:

  1. fase 1: protocollo RICE (Rest, Ice, Compression, Elevation). In questa fase i tessuti molli dovrebbero essere immobilizzati e l’arrampicata e l’allenamento devono essere evitati per un periodo variabile a seconda del grado di lesione;
  2. fase 2: inizia con stretching ed esercizi volti a incrementare la stabilità con carichi leggeri per far sì che la zona danneggiata riacquisti la mobilità precedente, nei limiti del dolore, per proseguire con un allenamento più intenso volto a recuperare la forza. In questa fase oggetti come palle di gomma facilmente comprimibili, bande elastiche o plastilina, possono servire a esercitare i muscoli senza affaticare troppo le altre strutture connettive;
  3. fase 3: graduale ritorno all’attività sportiva